Chiesa dei "Santi Pietro e Paolo"

L’esigenza di costruire una nuova chiesa parrocchiale cominciò a manifestarsi nel 1936, quando il Card. Arc. Schuster, al termine della sua seconda Visita Pastorale


Descrizione

L’esigenza di costruire una nuova chiesa parrocchiale cominciò a manifestarsi nel 1936, quando il Card. Arc. Schuster, al termine della sua seconda Visita Pastorale del 26 e 27 aprile (era parroco Don Pietro Molteni) inviò il decreto seguente: “La chiesa è insufficiente per la popolazione; occorre perciò avere presente il fabbisogno o per un ampliamento dell’attuale chiesa o per una nuova chiesa parrocchiale”.

Di questa situazione si accorse subito don Giulio Magni che, il 2 agosto dello stesso anno celebrò da nuovo Parroco la sua prima Santa Messa a Pogliano a seguito della rinuncia al beneficio di Don Pietro Molteni da parecchio tempo infermo per paralisi progressiva, il quale si ritirava nell’Istituto dei Concezionisti di Cantù. Don Giulio proveniva dalla parrocchia di Rosate dov’era stato coadiutore per undici anni.

La Chiesa Parrocchiale di allora, l’attuale Santuario Madonna dell’Aiuto, ampliata più volte nel corso dei secoli (l’ultima nel 1915 dal parroco del tempo Don Angelo Corti) era effettivamente troppo piccola per le necessità dell’aumentata popolazione di fedeli poglianesi e don Giulio si attivò da subito per costruirne una nuova. Di questa missione ne fece una ragione di vita nel compimento del suo ministero sacerdotale.

La prima svolta verso la realizzazione del sogno di don Giulio avvenne nel 1941: il 15 aprile di quell’anno, infatti, il Prof. Angelo Gerolamo Ceriani donava un prato di circa sei pertiche ubicato nell’allora via Umberto I (ora Beato Paleari) nella zona centrale del paese, attiguo all’orto delle case di proprietà del Sig. Carlo Besozzi e di fronte al palazzo comunale. Il 20 maggio successivo, con strumento legale e dietro autorizzazione della Veneranda Curia, venne acquistata la corte sig. Besozzi Carlo con case di ventiquattro locali cui facevano seguito tre pertiche di terreno dell’orto. Aggiungendovi il terreno donato dal Prof. Ceriani, si arrivò ad un appezzamento di ben otto pertiche milanesi.

Sul liber Chronicon parrocchiale, riguardo l’acquisto dal Sig. Besozzi, leggiamo che:

“…Scopo della compera e della donazione è quello di provvedere agli aumentati bisogni spirituali della popolazione assai accresciuta di numero (2.800 anime) ed insieme quello dell’esecuzione del decreto di Sua Eminenza rev.mo il Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster nell’ultima Santa Visita Pastorale col quale decretò è prospettata la necessità di una chiesa nuova o per lo meno dell’ampliamento dell’attuale. La popolazione ha salutato con gioia la compera e la donazione…

… Gratitudine perpetua devono parroco e popolo al signor Ceriani, autentico poglianese, di fede forte e veramente munifico benefattore della chiesa e dell’asilo ed ai signori Rina e Carlo Besozzi che solo in vista del sommo bene che ne sarebbe provenuto cedettero a prezzo di favore la loro proprietà che stava loro tanto a cuore”.

Nel febbraio del 1949 fu acquistato il secondo lotto di terreno di proprietà Besozzi e si arrivò all’estensione attuale.

Il costo della prima e seconda compera fu presto estinto attraverso la generosità delle donazioni dei parrocchiani. Si ricorda, in particolare, l’aiuto provvidenziale del poglianese di nascita Don Natale Remartini, parroco di Cesano Maderno, che dopo l’acquisto della prima parte di terreno, volle essere condotto a Pogliano in quell’area e si mostrò molto soddisfatto per la posizione centrale, così come grande soddisfazione per l’area acquisita aveva già mostrato il Card. Arc. Schuster, visitata in occasione della sua terza Visita Pastorale avvenuta il 15 e 16 aprile 1942.

Don Natale invitò don Giulio a recarsi a Cesano Maderno dove gli consegnava una cassetta contenente una forte somma in denaro da lui offerta per l’estinzione del debito residuo derivante dalla prima compera.

Don Natale mancò nel 1953 e non vide costruita la nuova chiesa ma il suo desiderio di vedere compiuta l’opera era così grande che alla sua morte lasciava, per testamento, proprio per la costruzione della nuova chiesa, tutto il terreno e le case di sua proprietà siti in Pogliano. Qualche anno dopo, nel nome del fratello defunto don Natale e di sua sorella Carolina, dai numerosi eredi venne donata anche l’altra parte di quei terreni di proprietà della sorella stessa.

Nel giugno del 1945, don Giulio ebbe “l’investitura ufficiale” da parte del Card. Arc. Schuster, infatti scrisse sul liber chronicon parrocchiale, alla fine delle annotazioni di quell’anno, la seguente nota:

“Post-scriptum: il 29 di giugno a Pregnana, in occasione della consacrazione della chiesa parrocchiale, Sua Eminenza l’Arcivescovo Cardinale Schuster cresimava anche centocinquanta bambini di Pogliano. In quella circostanza l’Eminentissimo, mentre il parroco si prostrava a venerarlo, mostrandogli quella bella e grande chiesa gli diceva: “Hai visto questa bella chiesa? Adesso tocca a te”. E noi abbiamo cominciato, prima che finisse il 1945, colla chiesa del Bettolino. In seguito, Dio dando salute e aiuti, faremo il resto”.

Acquisiti i terreni, trascorsero alcuni anni prima di avviare la costruzione della chiesa, in quanto la parrocchia dovette affrontare altre spese urgenti come l’acquisto del terreno per il campo da calcio dell’Oratorio, la costruzione delle due palazzine sul lato sinistro della prima parte di via Beato Paleari, in direzione centro paese, per dare alloggio agli inquilini che dovettero lasciare le abitazioni dell’ex proprietà Besozzi da abbattere e l’erezione della scuola materna di Bettolino.

Nel frattempo, anche il Card. Arc. Montini (il futuro Papa Paolo VI), nella sua Visita Pastorale compiuta il 5 luglio 1959, in ricordo della quale l’Amministrazione Comunale fece erigere la cappella dedicata all’incrocio tra via Roma e via Chaniac, volle essere condotto sull’area del terreno acquistato e si mostrò contento dell’ampiezza del medesimo e della sua centralità.

Si arrivò così al 1° ottobre 1961, festa della Madonna del Rosario, alla posa della prima pietra, in occasione del 25° anniversario dell’ingresso in parrocchia di don Giulio Magni. Il regista dell’evento fu l’indimenticabile  don Achille Allievi, allora coadiutore.

Ecco quello che ci tramandano le cronache del tempo:

“Alle ore 16 il rev. clero presente e funzionante a nome di Sua Eminenza reverendissima il Cardinale Arcivescovo G. Battista Montini, il reverendissimo monsignore Giuseppe Gornati del Capitolo Metropolitano di Milano, amicissimo dei poglianesi ed ammiratore del Servo di Dio don Paleari, nostro illustre santo concittadino, accompagnato dai due corpi bandistici di Pogliano e di Rosate, si avviava col parroco festeggiato al luogo ove sorgerà la nuova chiesa parrocchiale per la posa della prima pietra dell’edificio della nuova chiesa stessa, in via mons. Paleari, nel terreno ceduto dal benemerito compianto sig. Carlo Besozzi. La cerimonia della posa della prima pietra veniva compiuta in nome di Sua Eminenza il Cardinal Arcivescovo G. Battista Montini. Tutto l’apparato della sacra cerimonia era stato preparato dal rev. don Achille Allievi, degnissimo nostro coadiutore e animatore indefesso delle grandiose feste. La stessa prima pietra che venne calata nel profondo foro praticato al centro del luogo dove sorgerà l’altare maggiore della nuova chiesa, era stata qualche giorno prima benedetta a Milano da Sua Eminenza il Cardinale ed era avvolta in una pergamena con iscrizione che tramanda ai secoli la notizia del grande avvenimento.

Ecco le parole scritte a grandi caratteri gotici sulla pergamena:

“Nell’anno del Signore 1961- essendo Papa Giovanni XXIII – Arcivescovo di Milano il Cardinale G. Battista Montini – i fedeli di Pogliano Milanese – nel venticinquesimo anniversario pastorale del parroco don Giulio Magni – pongono questa pietra – prima del futuro tempio – testimonianza della loro gratitudine – 1 ottobre 1961”

Firmato: mons. Giuseppe Gornati, delegato di Sua Eminenza l’Arcivescovo di Milano; cav. Eugenio Silvestri, sindaco di Pogliano; comm. Carlo Alloni e geometra Giuseppe Besozzi, padrini; don Giulio Magni, parroco.

La prima pietra simboleggia nostro Signore Gesù Cristo, vera pietra angolare della Chiesa di Dio, contro cui si infrangeranno sempre gli attacchi dei nemici della Chiesa di Dio, giusta la predizione imbattibile di Cristo che sta nel vangelo: “Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam et portae inferi non prevalebunt adversus eam”.

Il rev.mo mons. Gornati chiudeva la stupenda cerimonia con uno stupendo discorso, pronunciato dinnanzi ad un’immensa folla che gremiva il cortile Besozzi. Nel discorso, dopo di essersi compiaciuto di vedere così cospicuo numero di uomini presenti, esaltò la fede dei poglianesi fatta di vera e sentita pratica di religione e di larga generosità per le opere di Dio, raccomandava vivamente di tenere sempre nel cuore questa fulgida tradizione cristiana che onora Pogliano dovunque e che ha saputo dare alla Chiesa del Signore perfino un santo della tempra di don Francesco Paleari”.

La posa della prima pietra fu simbolica, tant’è che dopo l’approvazione dei vari progetti, dell’affidamento dei lavori e del piano economico, il nulla osta della Curia Arcivescovile di Milano per l’avvio dei lavori arriva nel novembre del 1962 con comunicazione alla Fabbriceria da parte di don Giulio che leggeva il foglio curiale a firma di don Corbella di concessione del nulla osta per l’inizio dei lavori di costruzione del rustico coperto, con la raccomandazione che si accelerassero le pratiche della donazione don Remartini.

La speranza era quella di arrivare all’inaugurazione della nuova chiesa in poco più di un anno, in tempo per i festeggiamenti del centenario di nascita del Beato Francesco Paleari, nell’ottobre del 1963.

Sappiamo che non andò così e il nulla osta per l’avvio dei lavori arrivò soltanto a fine 1962. Il progetto fu steso dall’architetto dott. Giorgio Riva, il quale, prima di renderlo definitivo, portò il Parroco, il coadiutore e alcuni membri della commissione della nuova chiesa a dare un’occhiata alle varie chiese nuovissime di Milano e periferia per contemplarne insieme le linee architettoniche. Successivamente lo illustrò a tutto il popolo poglianese adunato nel salone dell’Oratorio femminile: la conferenza ebbe l’ausilio delle proiezioni così che gli accorsi poterono constatare proiettata sul telone la grandiosa struttura della nuova chiesa in tutti i suoi particolari. L’architetto promise che quanto prima sarebbe stato preparato il plastico anche del campanile, sempre sullo stile della chiesa.

Il 27 giugno del 1962, la scelta della ditta che avrebbe realizzato il rustico della nuova chiesa ricadde sulla ditta Belloni di Milano per la maggior sicurezza in finanze e nei lavori del cemento armato.

Ai primi di dicembre, nello studio del sig. architetto Riva a Milano in via Vigoni, 11, avveniva l’incontro della commissione parrocchiale con la ditta costruttrice, presente della medesima il geometra costruttore Belloni di Milano. In quell’adunanza si concretizzò il contratto per la costruzione, in via di massima, restando intesi per un nuovo e definitivo incontro per la stesura del contratto in tutti i suoi dettagli. E questo incontro avvenne il 31 gennaio 1963 a Pogliano in casa parrocchiale. Nell’occasione il geometra Belloni aveva modo di vedere per la prima volta il giardino e prato Besozzi – Ceriani, dove sarebbe stata costruita la chiesa e si impegnò, se il tempo fosse stato favorevole, a consegnare il rustico coperto per l’ottobre di quell’anno, come detto sopra.

Nel progetto della chiesa era prevista una cripta sotto l’altare maggiore (oggi esistente ma ancora a rustico), dove ci si augurava, in un futuro molto vicino, “diventando beato don Franceschino, il suo corpo od una insigne sua reliquia venga messa nella stessa cripta a lui dedicata”.

I soldi che servivano erano molti, per questo partì una raccolta delle offerte casa per casa, resa possibile grazie all’impegno di alcune socie dell’Unione Donne dell’Azione Cattolica e delle Consorelle.

Inutile dire che i poglianesi, da sempre molto generosi, contribuirono generosamente alla richiesta di offerte per la nuova chiesa.

Partirono così i lavori e ci fu immediatamente un aumento dei costi, in quanto si rese subito necessario scavare molto per trovare un solido fondo sul quale poggiare le fondamenta e si dovettero infilare ben 198 pali di cemento armato per rendere ancor più solida la struttura e, mentre per alcuni di essi non ci fu difficoltà alcuna ad innestarli, per altri si dovette faticare non poco perché il terreno era durissimo: l’architetto e il costruttore erano d’accordo sul constatare che si trattava dei resti di antiche fortificazioni del terreno costruite nei pressi del fiume Olona nei tempi antichi, in epoca etrusca e, successivamente, in quella romana.

A lavori iniziati, l’arch. Riva comunicò che non si sarebbe potuto costruire un salone sotto la chiesa per tutte le esigenze parrocchiali come inizialmente previsto, perché ci sarebbe stato il rischio di un incurvamento del pavimento della parte superiore e che, all’interno della chiesa stessa, non si poteva costruire l’abitazione del sacrestano.

Per un breve periodo di tempo si prese in considerazione l’idea di costruire il salone sotto il nuovo viale di accesso della chiesa ma oggi sappiamo che tale progetto fu accantonato e si riuscì a sistemare la prima parte del sotterraneo della chiesa solamente negli anni novanta, quando venne predisposto il centro parrocchiale “Don Giulio Magni”.

In corso d’opera i costi aumentarono ancora e ci fu grande apprensione che tutto si fermasse perché la cittadinanza aveva già offerto parecchio e si decise così di coinvolgere anche le ditte e le diverse attività sparse sul territorio. Inoltre, non si riuscivano a vendere i terreni donati da don Natale Remartini e parenti, anche perché su quei terreni c’era il progetto di costruzione del canale navigabile Po – Ticino – Mincio – Venezia, quindi si chiese alla Curia di permutarli. Così avvenne e, grazie anche alla contemporanea vendita di un terreno di 6200mq in via Arluno si trovarono la risorse per proseguire i lavori.

A fine 1965, una volta ultimata la realizzazione della cupola e completato il rustico, la ditta Belloni si tenne libera da Pogliano perché impegnata in altre opere grandiose in Milano città.

Si dovette indire un concorso per l’esecuzione della seconda parte dei lavori e si decise di limitarsi ai costruttori di Pogliano e limitrofi, prevalendo così la ditta del sig. Luigi Taini di Pogliano.

In quel periodo si manifestò il problema della tipologia di pavimento da mettere in opera: gli uomini dell’Azione Cattolica si resero disponibili a raccogliere fondi per la realizzazione di un pavimento in marmo ma, dopo un dibattito durato parecchi mesi, si decise di optare per il pavimento in gres presente ancora oggi, non solo per i costi ma soprattutto per i problemi di assestamento che avrebbero, senza dubbio, danneggiato il marmo. Si fece poi fare dall’architetto Riva un disegno per il tabernacolo collocato al centro dell’altare e si consultò la scuola del “Beato Angelico”. La somma per la realizzazione era già stata offerta.

A proposito della realizzazione della cupola, citiamo un aneddoto sulla sua realizzazione raccontato dal Sig. Selmi Benvenuto, classe 1955 (suo padre Giuseppe e suo zio Mario collaboravano con la ditta Taini per le opere da fabbro). Ai tempi era un adolescente, salì sul tetto, si calò a testa in giù nel foro della cupola e, tramite l’utilizzo di un compasso in ferro, prese le misure per realizzare i tre sostegni che dovevano essere fissati al cemento per sostenere la cupola. Sull’armatura in ferro della cupola sarebbero poi stati posati i vetri che l’avrebbero resa più luminosa. Lo zio lo teneva per le caviglie mentre lui svolgeva questo lavoro: a Benvenuto viene la pelle d’oca ancora oggi a pensare al rischio affrontato!

Nel giugno del 1966 venne venduta al Comune la parte iniziale del terreno di 500-600 mq e l’Amministrazione Comunale si impegnò a costruire il viale di accesso alla chiesa firmando una convenzione che prevedeva l’uso dell’area per trent’anni pur rimanendo il viale proprietà della Chiesa. Il Comune, si sarebbe occupato anchesì della manutenzione. Ci fu grande collaborazione tra il Comune e la Parrocchia e, l’allora Sindaco Dott. Giuseppe Lucchini donò tutto l’altare maggiore, escluso il tabernacolo già offerto da altra mano generosa.

Nel settembre del 1969 il sindaco dott. Giuseppe Lucchini comunicò ai fabbriceri che, finalmente, la costruzione del viale alla nuova chiesa era stata appaltata alla ditta U. Torretta di Nerviano, e che quanto prima avrebbero avuto inizio i lavori.

A spese del Comune, si sarebbe costruito anche il sagrato con le relative rampe e il Parroco pregò il sig. sindaco che facesse assumere al Comune anche la ricostruzione della cinta dell’asilo che sarebbe stata abbattuta per la costruzione del viale.

La Chiesa, a nome del parroco e dei fabbriceri, si assunse l’impegno dell’abbattimento dei locali che erano antistanti al futuro viale e prospicenti la via mons. Paleari.

Don Achille Allievi e la veneranda fabbriceria della chiesa di San Gioachino a Milano della quale era, nel frattempo, diventato prevosto, donarono la cappella del fonte battesimale.

Si sperava che la prima celebrazione all’interno della nuova chiesa fosse la prima Messa del novello sacerdote don Carlo Chiesa del 28 giugno 1970 ma i lavori terminarono soltanto l’anno successivo e Don Giulio ebbe la gioia di vedere inaugurata la chiesa nuova il 12 aprile 1971 dal Card. Arc. Colombo, suo compagno di Messa. Da quel giorno si cominciò a celebrare la Santa Messa della domenica alle ore 10:30.

Don Giulio Magni si rese defunto il 26 luglio di quello stesso anno e la parrocchia fu retta per qualche mese da un vicario nella persona di Padre Giulio Maino, il quale cominciò a celebrare nella nuova chiesa anche la Messa delle ore 19 del sabato sera. Nel 1972, Don Luigi Villa, nuovo parroco di Pogliano dal 5 dicembre 1971, iniziò a celebrare la Messa domenicale delle 18 e tutte le altre funzioni straordinarie, oltre alla Messa feriale delle 8:30 in estate.
Don Luigi provvide a saldare tutti i debiti pendenti derivanti dalla costruzione della chiesa e a completare alcuni lavori, come la copertura in rame della cupola, la collocazione dei confessionali nella cappella della Madonna e vicino all’altare, oltre all’installazione di un organo elettronico.

Indirizzo

Via Monsignor Paleari, 75, 20010 Pogliano Milanese MI, 20005

Ultimo aggiornamento: 08/06/2023, 15:03

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