Monumento ai Caduti

L’erezione di questo monumento fu fortemente voluto dai reduci della prima guerra mondiale per ricordare i commilitoni caduti sul campo di battaglia e promosso dal parroco don Angelo Corti insieme all’autorità civile.


Descrizione

L’erezione di questo monumento fu fortemente voluto dai reduci della prima guerra mondiale per ricordare i commilitoni caduti sul campo di battaglia e promosso dal parroco don Angelo Corti insieme all’autorità civile.

Pogliano, su una popolazione di poco più di 2000 abitanti, contò 43 caduti tra cui 11 padri di famiglia.

Il monumento realizzato in granito bianco di Alzo è composto da una piramide alta 3,5 metri sostenuta da 4 palle di bronzo. Ai piedi della piramide è posta un’aquila di bronzo con bandiera sotto i piedi e corona di alloro nel becco. Ai lati altre due corone di bronzo.

In origine anche i nomi erano scritti con lettere di bronzo, poi vennero aggiunti i caduti della Seconda guerra mondiale e, dato alcune lettere mancanti, a inizio anni 90 vennero riscritti su quattro pannelli che furono successivamente applicati alle quattro facce del monumento. In ogni lato, nella parte centrale ci sono i nomi in ordine alfabetico dei caduti della prima guerra e, sopra e sotto, vennero aggiunti quelli della seconda guerra.

Fu costruito in piazza del Santuario, perché il cimitero (l’attuale cimitero vecchio) era troppo piccolo e angusto e , proprio nella piazza attuale, sorgeva il precedente cimitero.

Il costo fu di 19.300£ che, al cambio attuale (anno 2020), sarebbero più di 20.000€.

Oggi questo monumento deve essere un ricordo dei nostri caduti ma, nello stesso tempo, deve fungere da monito perché non si abbiano più a piangere dei caduti per una guerra. Come scriveva Don Corti “Serva questo monumento ai posteri, i quali apprenderanno le virtù religiose e civili dai loro padri”

 

Per raccogliere i fondi necessari all’erezione del monumento ci fu un vero e proprio appello a tutta la popolazione da parte del comitato pro-erigendo monumento, che riportiamo di seguito:

Poglianesi!

Nel giorno 5 ottobre i reduci delle gloriose battaglie celebrarono la loro festa di ringraziamento a Dio ed alla Vergine che li hanno ricondotti incolumi alle loro famiglie.

Ora un altro sacro dovere ci incombe, quello di ricordare i nostri eroi che nelle trincee, sui campi aperti, sulle vette delle Alpi, hanno versato il loro sangue per la patria. L’umile soldato che compie il sacrificio di se stesso tanto è grande quanto il Generale che lo guida. Se a questi la patria dà onori tali da tramandarne alla memoria dei posteri il nome e le gesta, perché gli oscuri martiri del proprio dovere non saranno ricordati? La gente lo vuole.

A questo scopo si è adunato in Comitato il quale, certo dei sentimenti di affetto e di ammirazione che tutti ci legano ai nostri soldati caduti in guerra, e dalla già molte volte provata generosità dei Poglianesi, ha pensato di erigere a questi eroi un monumento degno di loro virtù. Questo si erigerà sul piazzale della chiesa, antico cimitero dei nostri padri, le cui ossa esulteranno benedicendo all’ecce gloria dei figli, e tutte le generazioni passando innanzi ad esso si ispireranno al loro valore ed entrando in chiesa pregheranno loro la corona universale della gloria.

Poglianesi!

A noi adunque il concorrere generosamente all’erezione di un monumento degno di loro e degno di noi. Nessuno manchi di dare il suo obolo; la patria lo reclama, Dio lo vuole.

Il Comitato d’azione Il Comitato d’onore

La sottoscrizione delle quote, pagabili entro 6 mesi, si farà Domenica 19 per mezzo di persone del Comitato che passeranno di famiglia in famiglia. Siate generosi!

Ecco, infine, la cronaca del giorno dell’inaugurazione:

10 ottobre 1920 GRANDE FESTA PER L’INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI IN GUERRA POGLIANESI

Il grandioso monumento, che sorge in piazza della chiesa, fu promosso dal parroco locale in memoria dei suoi cari figliuoli caduti in guerra. Il parroco radunò un comitato d’onore e tra questi si elesse il comitato ricreativo. Fu dato l’incarico ai due pittori Bellegotti di Arluno, e Calcaterra di Cuggiono di presentare i disegni. Fu scelto il più grandioso, degno così della memoria degli eroi da onorare. Il sig. Biffi di Vittuone lavorò il granito di Baveno e la ditta Grazia e Gattinoni di Milano l’aquila e le cornici laterali. Il monumento riuscì imponente e imponente doveva essere la benedizione e l’inaugurazione. Dopo un triduo di santa predicazione tenuto dal M.R. don Giuseppe Balzanelli, coadiutore di Villastanza, e che in tre giorni ha fruttato duemilaquattrocento comunioni, nel giorno 10 ottobre, mons. Cesare Orsenigo, canonico del duomo di Milano, pontificò solennemente la Santa Messa in canto.

Nel pomeriggio, essendosi adunate tutte le rappresentanze nell’asilo, con a capo i bambini dell’asilo nella loro simpatica divisa, sfilarono verso la chiesa al suono del corpo musicale poglianese. Quindi si benedì, dal monsignore, la nuova bandiera del comune, si impartì la benedizione col SS. Sacramento, poi il corteo sfilò in piazza, si raccolse intorno al monumento che nel momento in cui veniva benedetto veniva pure scoperto e inaugurato.

La chiesa era splendidamente addobbata, così pure per tutte le contrade del paese festoni e fiori, ogni porta di ingresso alle corti tutta in verde e fiori. Superba la piazza della chiesa, nel cui mezzo sorge il monumento, con festoni e bandiere, e col palco per i discorsi di inaugurazione esso pure riccamente addobbato. Molti furono i discorsi pronunciati, ma quello ufficiale e brillantissimo fu del sig. avv. Verga di Milano, rappresentante il ministro Meda, nostro deputato. Decorarono la festa il sig. pretore di Rho, il nobile Cornaggia – Medici che alle povere vedove di guerra donò 100 lire ciascuna, un Maggiore dei bersaglieri con una ventina di questi e due ufficiali e una grande quantità di distinte persone e una folla immensa di popolo. Fu scena commovente quando il Maggiore dei bersaglieri chiamò ad una ad una le povere vedove di guerra e i parenti dei caduti per la consegna della croce di guerra e del diploma. Le lacrime di questi poveretti tante, tante ne strapparono ai presenti.

Un’altra circostanza delicatissima è questa. A padrino della bandiera del comune fu scelto il cieco di guerra Alberti Francesco, e per madrina la maggiore degli orfani di guerra del caduto Crivelli Carlo.

A sera, durante il concerto del corpo musicale poglianese, sfavillante illuminazione.

Indirizzo

Via Chaniac, 20005 Pogliano Milanese MI, 20005

Ultimo aggiornamento: 08/06/2023, 15:18

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